Giovedì 1 febbraio 2007
GEORGIA
La terra del Vello d'oro
di Claudio Cardelli
Sala “Federico Fellini” - Corso G.Mazzini, Gambettola - ore 20.45

Georgia on my mind...


La chiesa di Svetitxoveli


Dove trovare “L’altrove”? Dove sentirsi staccati, separati, allontanati dai denominatori comuni del “villaggio globale”? Tempi durissimi per quelli che amano definirsi viaggiatori e non turisti, anche con quel pizzico di snobismo un po’ patetico e fuori tempo ma che sgorga profondo dall’ Ulisse che è comunque in ciascuno di noi.



La Georgia è grande quasi come la Svizzera ed è incastrata nel cuore del complicatissimo scacchiere caucasico. Confina con la Turchia, l’Armenia, l’Azerbaijan a sud e oltre le montagne i bollenti confini con la Cecenia, il Daghestan, l’Ossezia, la separatista Apkatzia. C’è ora da sperare veramente che la “rivoluzione delle rose” del 2003, che vede alla guida del paese l’effervescente Mikheil Saakhasvili, garantisca un buon periodo di stabilità al paese pur con tutte le contraddizioni di un sistema che spesso suscita critiche e perplessità. Saakhasvili è un decisionista. Ammira Bush e vuole americanizzare il paese. A molti i suoi metodi non piacciono ed è certo che potrebbe incontrare molti ostacoli sul suo cammino.


La fortezza di Ananuri lungo la Georgian Military Highway

Penso alla scritta in un quadretto nella missione di Father Joseph a Lahore nel 1977 “Il mondo è pieno di meraviglie se lo guardi con gli occhi della curiosità...” A quanta gente dunque potrà piacere quello che in questo momento mi strugge? Allora oso e mi viene una piccola poesia che recito ai miei compagni di viaggio...

“Ho visto le sterminate e incontaminate foreste del Canada... Ho visto le scintillanti vette, le nevi eterne, i ghiacciai, le valanghe. I fiumi impetuosi cambiare le sembianze del paesaggio... Ho visto i deserti dell’Afghanistan, le città troglodite della Cappadocia... Ho visto le torri di San Gimignano ma ai piedi di pareti maestose di roccia e ghiaccio. Ho visto l’origine dei miti e l’origine della storia Ho visto piantagioni di tè ed eucalipti giganti e un mare tenebroso solcato da navi immense. Ho visto l’origine della cristianità. Ho visto la fine del comunismo... Uomo fortunato! Hai dunque viaggiato per tutto il mondo?... No, sono solo stato in Georgia”

Claudio Cardelli, Georgia on my mind...
(estratto dell'articolo che sarà pubblicato nel prossimo numero de L'Angolo)


Il villaggio piť alto d'Europa: Usghuli a 2300 metri d'altezza.
Sullo sfondo la montagna piť alta della Georgia il monte Shkara 5100 metri.

Breve Biografia

Claudio Cardelli, 1950, vive e lavora a Rimini.

Ha iniziato a viaggiare in Asia alla fine degli anni ’60 e da allora ha compiuto innumerevoli spedizioni e viaggi di ricerca approfondendo in particolare la conoscenza delle regioni Himalayane. Alla fine degli anni settanta inizia la sua attività di divulgatore, giornalista reporter e conferenziere. Pubblica un gran numero di servizi e reportage sulle principali riviste di settore. Airone, Gente Viaggi, Geodes, L’Umana Avventura, Alp, Sette, Venerdi di Repubblica e altri mensili.

Alla fine degli anni ’80 inizia la sua attività di regista televisivo collaborando da subito con la Rai a cui fornirà una gran mole di materiale sui paesi asiatici. E’ il primo reporter a realizzare un documentario sulla regione del Ladakh in pieno inverno. E’ ancora il primo a girare un documentario sul Mustang.

Con la Rai inizia una fitta collaborazione, e che dura tuttora, prima con la rubrica Mixer, poi Alla Ricerca dell’Arca, Il Viaggiatore, Alle falde del Kilimangiaro e con la nota rubrica di viaggi e cultura Geo & Geo, per la quale realizza: “Bhutan la terra del Drago”, “Kutch, la culla delle carovane”, “Laos - Ascolta crescere il riso” e “Laos - I popoli”, “C’era una volta l’Afghanistan”, “Il teatro del Dalai Lama”, “L’oriente dell’India” e “La strada degli schiavi”.

Realizza e pubblica poi in 19 paesi, tra cui Stati Uniti e Giappone, il documentario “I reami del Tibet” distribuito in Italia dalla De Agostini e altri Home Video tra cui “Tibet cuore dell’Asia” e “Dalai Lama: l’Oceano di Saggezza”. “Due Ruote sul Tetto del Mondo” è il resoconto filmato del suo recente viaggio in motocicletta attraverso la carrozzabile più alta del mondo nel Kashmir indiano.

Per il Touring Club realizza da solo e pubblica, per la prima volta in Italia, un CD-Rom “Tibet”, sulla storia, la cultura e le tradizioni del Tetto del Mondo che viene distribuito da “La Repubblica”, poi collabora alla stessa collana per un CD-Rom sull’India.

Illustra il libro di Piero Verni “Mustang ultimo Tibet”, scrive e documenta con le sue foto due volumi pubblicati dalla Bayer: “Tra Valli e Picchi” e “Verso il Cuore del Mondo”.

Nel 1996 vince con “Bhutan” il premio speciale della giuria al XXI Festival internazionale del film turistico a Milano. Nel 2001 assieme a Piero Verni vince il premio “Bruce Chatwin” con “In Fuga dal Tibet” ed ancora vince con Giorgio Casadio il primo concorso per film d’autore “Romagna Felix” di Ravenna con “Ad Oriente dell’India”.

Il suo ultimo lavoro “Georgia la terra del Vello d’oro” è di prossima programmazione in RAI nella trasmissione Geo & Geo.

Ultimo aggiornamento (last update): 18 gennaio 2007